lunedì 3 novembre 2008

Weekend Horror

Eccoci qua, di ritorno dalla Romagna, pronti per stroncare di brutto l'iniziativa Weekend Horror. Si, perché di orririfico ho visto solo l'organizzazione del fine settimana. Personalmente, ho avuto più paura prima di sostenere l'esame per l'idoneità di inglese, il che dovrebbe dirla lunga. Avrei dovuto vestirmi con un tutù per tutto il weekend, per dare qualche brivido ai 30 partecipanti.
Fortunatamente, tra cambi improvvisi di programma, variazioni (seppur basse) sul totale da pagare, Garbagildi di ogni sorta e decisioni prese all'ultimo momento senza chiedere l'opinione di quelli che i soldini li hanno messi, qualche momento di luce c'é stato. Anzi, a dir la verità il weekend é stato anche piacevole; ma solo grazie a fattori che dovrebbero essere esterni al tema. In primo luogo: la compagnia. Ho riso come ride un cammello alle barzellette sui dromedari... Ma potevo divertirmi allo stesso modo con un giro di telefonate e una serata a Prà Grande. Secondo: il cibo. E' proprio vero che in Italia (ehm) si mangia bene in qualsiasi posto si finisca. Non parliamo del vino, il Sangiovese é una benedizione divina. E tanto per non sbagliarsi, memori della nostra natura veneta, ci siamo fatti subito riconoscere. Alla terza bottiglia seccata in cinque minuti (all'antipasto o poco dopo) la cameriera ci ha chiesto se i nostri bicchieri fossero bucati. E l'osteria dei miracoli... che spettacolo. Terzo: le location visitate. La Romagna é una terra ricca di tesori artistici/culturali, e ce ne siamo ben resi conto, visitando Mondaino, Onferno, Montebello e Sassocorvaro.


Visualizzazione ingrandita della mappa

A questo punto, tanto vale cambiare il nome del Weekend Horror in Weekend Eno-Gastronomico, visto che anche il Professore, figura pompata a dismisura come testimone diretto delle manifestazioni soprannaturali della rocca di Mondaino, ha approfittato dell'occasione per rifilarci il suo Formaggio di Fossa che fa sotto casa. Buono, per carità, ma di fantasmi nemmeno l'ombra. (Battutona: non c'era nemmeno il Fantasma Formaggino, bbuahuahauhz). Come nel resto del weekend, d'altronde, se pensiamo anche che l'escursione più interessante, l'attraversamento in notturna di un borgo abbandonato da trent'anni, è saltato magicamente per aria con scuse a dir poco pietose.



In definitiva: andate in Romagna, che si mangia bene e si vedono belle cosette. Ma lasciate stare i fantasmi...

lunedì 20 ottobre 2008

OmbraLonga Tour 2008

Complice la bella giornata di sole, io e il Teo abbiamo passato un simpatico pomeriggio all'OmbraLonga di Treviso. Una marea di gente, che si è sbizzarrita quanto a magliette con frasi inneggianti al vino ("Habemus Sete", "Mei na bala che la goba", "AAA Bicchiere cerca Bottiglia per scambio di opinioni", "OktoberFest o OmbraLonga, l'importante l'è ciapar na piomba", "Prosecco... what else?" e così via); tantissimi "scusa" volanti (tipica frase che esce dalle bocche degli ubriachi), tante ragassuole più sciolte della media (come si può anche vedere qua sotto) che più venete non si può ("Oh!!! In sto barachin i beve sol che acqua, te te renditu conto?" o na roba del genere...).


Niente male nemmeno i prezzi. Con la giusta pazienza, si prende mano e si riesce a scovare un grandissimo numero di stand che offrono vino di qualità (e sottolineo il qualità) a prezzi stracciati (1,50 € per _COLMARE_ il bicchiere dell'OmbraLonga, che fa competizione a quelli grandi da tavola). E gli effetti si sono visti (7 persone piombe su 10 fermate sulle strade). Unica volta, a nostra memoria, in cui la media veneta (54%) è stata superata...

Peccato solo che la festa, oltretutto organizzata benissimo (polizia, carabinieri e ambulanze dappertutto) sia finita in tragedia. Non so quante possibilità ci siano di vedere replicata una festa del genere. Non vogliamo addentrarci in discorsi politici e quant'altro; per quanto ci riguarda, sappiamo solo che, se mai il prossimo anno l'OmbraLonga verrà riproposta, noi saremo presenti all'appello.

martedì 7 ottobre 2008

Skies of Cydonia

Ultimamente sto rubando parecchio spazio a Il Bel Ragazzo® per post un po' troppo personali. E' per questo motivo che ho deciso di creare un blog tutto mio; in sintesi, per tenere separate le due sfere.

Per l'ultima volta, sfrutto questo blog per faccende personali... ma solo per comunicarvi il nuovo indirizzo (Skies of Cydonia). Lo trovate pure nella sidebar.

Sia ben chiaro che Il Bel Ragazzo® è vivo e vegeto e continuerà ad esistere. :) Ho solo voluto farmi un po' di sana pubblicità.

lunedì 29 settembre 2008

Lungo il Lemene

Domenica pomeriggio io e uno sparuto gruppo di amici ingegneri (più un matematico) abbiamo approfittato della stupenda giornata per una interessante biciclettata pomeridiana nella campagna del veneto orientale. Nulla di impegnativo: 30 km tra andata e ritorno.


La scampagnata ha compreso brevi digressioni per il centro di Concordia (in festa per la tradizionale Gara dee Batée) e quello di Portogruaro (in festa per la rievocazione della sagra dei cavalli). Dopodiché abbiamo costeggiato il corso del Lemene (per i "foresti", il fiume che attraversa Porto e Concordia) fino ai confini con il pordenonese, dove ci siamo permessi una deviazione fino a Sesto al Reghena per apprezzare la celeberrima abbazia.


Abbazia Santa Maria in Silvis (Sesto al Reghena)

Tappe intermedie degne di nota, la pacata Portovecchio (peccato per Villa Bombarda, che era chiusa) e gli imponenti mulini di Boldara, immersi nel verde della campagna. Mi stupisco ogni volta della tranquillità che permea la natura di queste zone, nonostante siano così vicine alla confusione di Portogruaro.


Mulini di Boldara

Ad ogni modo, la biciclettata in questione si è rivelata la classica dimostrazione empirica della legge di Murphy. Su un totale di 4 biciclette, siamo riusciti a sventrare un copertone (ringraziamenti doverosi vanno al papino di Riccardo, che si è rivelato un'ottima spalla per noi ciclisti improvvisati), a spaccare un pedale, e a bruciare un freno. Il tutto a metà percorso ovviamente. 


Lemene nella zona di Portovecchio

Mete non raggiunte, ma consigliate a chiunque voglia emulare le nostre gesta, osando qualcosa in più: Cordovado, con la sua atmosfera medioevale, e i mulini di Stalis, entrambi fuori dai confini veneti per poche centinaia di metri. Per quanto mi riguarda, me li tengo in serbo per la prossima scampagnata (magari ne approfitterò per tornare a fare un giro a San Vito, altra cittadina che adoro).